E’ online ‘Love-App: Come (non) innamorarsi di una miliardaria bella, ricca e stronza’

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Trama

Bella, ricca e stronza.
Nora ha tutto quello che si potrebbe desiderare dalla vita. E anche una regola: mai uscire per più di due mesi con lo stesso uomo.

Enrik non crede nell’amore e non si fida delle donne, ma alle donne piace e molto. È per questo che i suoi amici, sedotti e scaricati dalla stessa stronza, gli chiedono di vendicarli.

«Quindi esattamente cosa vorreste che facessi io?»
«Iscriverti a Love-App. Incontrarla e spezzarle il cuore.»

ATTENZIONE:  si consiglia la lettura a un pubblico adulto e consapevole

LOVE-APP
Copyright 2022 ALMA ROSE (Laura Fiamenghi)

estratti

ESTRATTO #1 ENRIK & NORA

«Ho fame» la informo.

Lei ride.

«Che c’è da ridere?»

«Vai in cucina e prendi quello che vuoi. Non è che perché sono una femmina divento automaticamente un dispenser di cibo. Quello è il frigorifero.»

Che razza di stronza.

«È casa tua. Non mi metto ad aprire il frigorifero in casa altrui.»

Lei muove una spalla e la vestaglia che si è gettata addosso scivola giù, sotto è nuda e un suo seno fa capolino orgoglioso.

«Mi sembra che siamo già passati oltre le formalità. Non ti pare? Apri la dispensa e anche il frigorifero se ti va.»

Mi alzo, spengo la sigaretta e mi guardo bene dal chiederle se vuole qualcosa anche lei. Mi prendo da solo delle patatine e una birra.

«Mi porti una birra?»

Ma che cazzo, da schiavo sessuale a cameriere.

ESTRATTO #2 ENRIK

Ci dovrebbe essere una legge che vieti a un uomo del genere di sorridere troppo spesso. Il sorriso di Enrik è un’arma di rincoglionimento femminile di massa.

ESTRATTO #3 NORA &ENRIK

Lo bacio dietro l’orecchio, fra nuca e spalla. Dove un bacio diventa subito un brivido.

La sua pelle è calda, profuma di buono e i suoi muscoli si tendono all’istante sotto le mie labbra.

Lo sento vibrare come un cavallo pronto a scattare al galoppo, ma non può fare altro che rimanere immobile.

Mi scosto appena, estraggo la punta della lingua e lo lecco dove l’ho appena baciato.

«Nora!» Il suo rimprovero è così frustrato che gli esce dalla gola come un rantolo.

Mi ritraggo ridacchiando.

«A posto.»

Una sorta di calore gli inonda gli occhi, ma distoglie subito lo sguardo, facendomi strada lungo la via del ritorno.

«Andiamo in casa, al caldo.»

Più che un invito, suona come una minaccia di rappresaglie.


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